Intelligenza Artificiale, se la usi ti becchi una denuncia: questo precedente segna un confine da non superare mai
Intelligenza Artificiale, attenzione a come la utilizzi: due studenti hanno rischiato davvero grosso e sono persino finiti in Tribunale.
Negli ultimi anni l’Intelligenza Artificiale ha iniziato a spopolare in tutto il mondo, e senza dubbio costituisce una delle innovazioni più rivoluzionarie degli ultimi secoli.
In effetti, questa tecnologia permette di automatizzare processi complessi e ripetitivi, migliorando le prestazioni e impiegando le risorse umane in attività che richiedono un maggior contributo intellettuale. In campo medico, l’Intelligenza Artificiale può analizzare grandi quantità di dati per diagnosticare tempestivamente e con precisione le potenziali malattie, mentre nel settore finanziario può prevedere le tendenze di mercato e aiutare gli utenti nella gestione dei rispettivi portafogli di investimento.
Ad oggi, però, l’Intelligenza Artificiale viene utilizzata – spesso arbitrariamente e senza alcun controllo da parte dei genitori – anche da numerosi studenti, che la impiegano per elaborare testi (come temi e tesine), oppure per risolvere problemi algebrici e matematici.
Questo fenomeno, ovviamente, incide sulle capacità di apprendimento e sullo sviluppo delle facoltà mentali degli alunni, compromettendo l’efficacia del loro ciclo di studi. In un recente caso, inoltre, gli studenti pizzicati a fare un utilizzo improprio dell’Intelligenza Artificiale sono finiti in grossi guai…
Intelligenza Artificiale, il caso del Massachusetts
Come anticipato, l’Intelligenza Artificiale può costituire un validissimo supporto e alleato per gli studenti di tutto il mondo, anche se spesso il suo utilizzo non viene segnalato né monitorato da figure adulte.
Questo è accaduto anche nello Stato del Massachusetts, dove due giovani avrebbero prodotto dei testi con un chat bot, sottoponendoli poi ai propri insegnanti senza segnalare il ricorso a questo strumento futuristico. Entrambi gli studenti sono stati accusati di plagio dagli insegnanti e sospesi dalle lezioni, ma la decisione dei docenti e del direttore scolastico ha fatto imbufalire i loro genitori. Secondo questi ultimi, infatti, il provvedimento sarebbe stato troppo drastico e duro, e la contestazione ha portato le diverse parti in Tribunale, davanti a un giudice. Come prevedibile, la vicenda non si è risolta bene per i ragazzi…
La decisione del giudice
Nonostante l’intercessione dei genitori dei due studenti, come riporta anche Money.it, il giudice ha assolto gli insegnati dalle accuse di bullismo avanzate dai genitori, e ha anzi deliberato a loro favore, ritenendo la sospensione giustificata e legittima.
Una bella lezione, non solo per i due studenti coinvolti, ma anche per il resto della scolaresca, che d’ora in poi dovrà spremere maggiormente le meningi e utilizzare Chat GPT solo quando permesso, e certificando per iscritto l’avvenuta fruizione di questo strumento. E non si esclude che casi simili avvengano anche in Italia e nel resto del mondo: occhi e mente aperta, quindi, e testa sul collo!