Salute, trovata la “cura” per il tumore: bastano 5 euro per stare bene | La proposta piace a tutti
Forse 5 euro potrebbe essere la “cura” per il sistema sanitario, scopri come questa proposta potrebbe salvare vite e risanare la sanità
Esiste una principale causa di malattie gravi e mortali, tra cui tumori, malattie cardiovascolari e respiratorie. In Italia, nonostante i numerosi allarmi e le campagne di sensibilizzazione, circa il 22% degli adolescenti sotto i 17 anni mantiene comportamenti scorretti. In risposta a questa emergenza, gli oncologi italiani e le associazioni di sanità pubblica hanno lanciato una proposta che potrebbe dare una svolta decisiva alla lotta contro un’insana abitudine: aumentare un costo particolare di 5 euro.
L’obiettivo di ridurre il consumo di un prodotto nocivo, cercare di arginare una brutta abitudine e finanziare il sistema sanitario. Una proposta che ha già ottenuto un ampio consenso e che potrebbe portare a risultati concreti per la salute pubblica.
Il costo del fumo e la proposta per la sanità
Il consumo di sigarette rappresenta un onere enorme per il sistema sanitario italiano. Le malattie legate al fumo, come il cancro ai polmoni, causano ogni anno oltre 35.000 decessi e costano al sistema sanitario circa 2,5 miliardi di euro. A fronte di questi dati, la proposta avanzata dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione AIOM è semplice ma ambiziosa: aumentare di 5 euro il prezzo di ogni pacchetto di sigarette. L’idea è che questo aumento renderebbe il costo del fumo insostenibile per molti, in particolare per i giovani, che spesso non considerano le conseguenze a lungo termine del loro vizio.
Oltre a ridurre il consumo, questo incremento avrebbe anche un effetto positivo sul finanziamento della sanità pubblica. I fondi derivanti dall’aumento delle accise sulle sigarette verrebbero destinati al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), che sta affrontando gravi difficoltà a causa della carenza di risorse. In questo modo, si otterrebbe un doppio beneficio: un minor numero di fumatori, in particolare tra i giovanissimi, e un sostegno finanziario per un sistema sanitario sempre più sotto pressione.
L’efficacia dell’aumento delle accise sui giovani
Le statistiche sono allarmanti: nel 2023, la metà degli studenti italiani ha ammesso di aver fumato almeno una volta nella vita. L’età di iniziazione al fumo si sta abbassando sempre di più, con un numero crescente di minorenni che si avvicinano alle sigarette. Tuttavia, aumentare il prezzo delle sigarette si è dimostrato un metodo efficace per ridurre il consumo, specialmente tra i più giovani. Questo approccio è stato adottato con successo in altri paesi, dove l’aumento delle accise ha portato a una diminuzione significativa dei tassi di fumo.
Secondo gli esperti, l’aumento di 5 euro rappresenterebbe un passo importante per contrastare il fenomeno, rendendo il fumo un’abitudine troppo costosa per molti giovani, che in genere non hanno un reddito stabile. Inoltre, l’incremento delle accise potrebbe stimolare una maggiore cessazione del fumo anche tra i fumatori abituali. Il sostegno a questa proposta è ampio, con numerose organizzazioni e istituzioni che hanno aderito alla campagna #SOStenereSSN, tra cui Fondazione Veronesi, AIRC, e l’Istituto Mario Negri. In un periodo in cui il SSN è sotto pressione, questa proposta rappresenta una possibile soluzione per tutelare la salute pubblica e risanare le casse della sanità.