Pensioni, l’aumento del 2025 non ci sarà: l’ultimo aggiornamento del Governo fa infuriare tutti | La cifra è indecente
Pessime notizie per i pensionati italiani: nonostante i buoni propositi del Governo, il 2025 sarà un anno assai infausto per l’intera categoria.
Come ben sappiamo, i pensionati sono tra le categorie più a rischio della popolazione italiana e, nonostante abbiano alle spalle una storia lavorativa pluridecennale, molto spesso sono costretti a fare gravose rinunce pur di onorare le regolari spese mensili.
A partire dal pagamento delle utenze domestiche, per non parlare della difficoltà di riempire adeguatamente il carrello della spesa. A ciò si aggiungono anche le spese mediche, con i ticket e i medicinali non deducibili che rischiano di incidere notevolmente sul budget a disposizione.
Le pensioni, che dovrebbero garantire loro uno stile di vita dignitoso, spesso non sono sufficienti a fornire un reddito stabile e sicuro, e ne risente in primis la qualità della vita.
E, nonostante le buone intenzioni del Governo Meloni, le prospettive per il 2025 non appaiono affatto rosee: scopriamo perché nel prossimo paragrafo.
Pensioni nel 2025: la perequazione, cos’è e come funziona
Prima di giungere a conclusioni affrettate, vale la pena di introdurre il concetto di perequazione automatica. Si tratta di un meccanismo che adegua annualmente l’importo delle pensioni all’aumento del costo della vita, e che si basa sull’indice dei prezzi al consumo registrato dall’ISTAT.
La perequazione, quindi, è fondamentale per mantenere il potere di acquisto dei pensionati, proteggendoli dall’inflazione che ormai da anni flagella il nostro Paese. L’importo delle prestazioni viene infatti rivalutato in base agli indici succitati, con effetto dal 1 gennaio di ogni anno, e negli ultimi giorni è stato possibile avere una proiezione di cosa accadrà a partire dal 2025. Purtroppo sembra che, nonostante l’impegno del Governo per tutelare le pensioni minime, l’adeguamento in positivo sarà pressoché irrisorio, e i pensionati potranno contare solo su alcune decine di euro in più per le loro esigenze quotidiane.
Pensioni nel 2025: il futuro delle minime
Riepilogando, la perequazione automatica è un meccanismo di adeguamento delle pensioni basato sull’inflazione che consente di mantenere il potere di acquisto dei beneficiari; tuttavia, nel 2025 si prevede un aumento davvero esiguo, soprattutto per quanto riguarda le pensioni minime.
A riportarlo è il portale Investireoggi, che stima per gennaio del prossimo anno un incremento pari al +1,5%, ovvero circa 9 euro mensili. Vale a dire che l’importo della pensione minima salirebbe da 598 euro a soli 607 euro mensili, una maggiorazione che lascerà ben poco margine di manovra agli aventi diritto.