Sky e DAZN fanno infuriare i telespettatori: questi aumenti sono ingiustificabili | Per evitarli hai 60 giorni
I recenti aumenti dei prezzi da parte di Sky e DAZN fanno arrabbiare i telespettatori, come disdire il contratto senza costi aggiuntivi
Con l’arrivo dell’autunno, molti consumatori si trovano a dover affrontare rincari inattesi nei loro abbonamenti di pay TV e telefonia. Sky e DAZN, due dei principali operatori del settore, hanno recentemente aumentato i costi dei loro pacchetti, generando frustrazione e confusione tra gli utenti. È fondamentale che i telespettatori siano consapevoli dei propri diritti e delle possibilità a loro disposizione per tutelarsi. In questo articolo, vediamo i dettagli degli aumenti, le comunicazioni obbligatorie che si devono ricevere e come agire per evitare spese eccessive.
Sky e DAZN: rincari e malcontento tra i consumatori
Con la fine dell’estate, le compagnie di pay TV e telefonia hanno avviato una serie di rincari che stanno creando un malcontento crescente tra gli utenti. Nonostante i contratti di abbonamento garantiscano solitamente un prezzo fisso per almeno un anno, le recenti rimodulazioni hanno lasciato molti sorpresi e insoddisfatti. È fondamentale che i risparmiatori comprendano i propri diritti e le modalità per difendersi da questi aumenti, spesso comunicati in modo poco chiaro tramite email.
Negli ultimi mesi, sono stati apportati significativi aumenti ai vari abbonamenti, colpendo in particolare gli appassionati di sport. Ad esempio, il costo di un abbonamento standard è aumentato a 34,99 euro, mentre un pacchetto doppio che consente la visione su due dispositivi contemporaneamente è passato da 49,99 euro a 59,99 euro. Anche il prezzo di un pacchetto dedicato al calcio ha subito un incremento, raggiungendo ora 7,99 euro al mese, mentre un altro pacchetto, dedicato ad eventi sportivi, ha visto un aumento da 15,20 euro a 23,99 euro mensili. Questi rincari non rappresentano solo una questione di costi, ma generano frustrazione tra i telespettatori, che si sentono trascurati.
Pay Tv: diritti dei consumatori e opportunità di disdetta
In questo contesto, le associazioni dei consumatori stanno chiedendo una legislazione più rigida per proteggere gli utenti da rincari improvvisi. È essenziale che le offerte sottoscritte siano realmente protette da aumenti ingiustificati, affinché i cittadini possano godere della serenità di un abbonamento senza sorprese. Tuttavia, molti utenti non si accorgono degli avvisi di aumento, trascurando le email inviate dalle compagnie, un comportamento che può portare a spese maggiori. Per tutelarsi, è fondamentale prestare attenzione ai dettagli del contratto e verificare se il prezzo è effettivamente bloccato. È importante essere consapevoli delle comunicazioni obbligatorie che devono essere ricevute in caso di aumenti.
Gli operatori sono tenuti a notificare le variazioni con almeno 30 giorni di preavviso e, in caso di rincari superiori al 5%, gli utenti hanno il diritto di passare a una tariffa non indicizzata senza costi aggiuntivi. Un altro aspetto cruciale è la possibilità di disdire il contratto entro 60 giorni dalla ricezione dell’avviso di aumento, senza incorrere in costi aggiuntivi. Questo rappresenta un’opportunità per rivalutare le scelte e cercare offerte più vantaggiose, evitando di rimanere bloccati in contratti svantaggiosi. In sintesi, gli aumenti recenti nel settore della pay TV sono stati un duro colpo per i telespettatori, che si trovano a dover affrontare costi sempre più elevati. Essere informati e consapevoli dei propri diritti è la chiave per proteggersi da questi rincari. Non dimenticare: si ha 60 giorni per agire e fare scelte più consapevoli.